Commissione europea e parlamento europeo-www.slce.it
L’Europa è stata sempre caratterizzata da notevoli disparità regionali riguardo al benessere economico, al reddito ed alla disoccupazione. Gli aiuti di Stato a finalità regionale mirano a sostenere lo sviluppo economico delle zone svantaggiate.
L’art. 107, paragrafo 3, lett. a) e c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) prevede che possano essere considerati compatibili con il mercato interno sia gli aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso (lett. a) , oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione, nonché quello delle regioni il cui all’art. 349; sia gli aiuti di Stato destinati ad agevolare lo sviluppo di alcune attività o di talune regioni economiche (lett. c). Nell’ambito di tale contesto normativo la Commissione europea ha adottato la propria comunicazione 2021/C 153/01, recante orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, con cui la Commissione ha riveduto gli orientamenti dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, che stabiliscono le norme in base alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti alle imprese per sostenere lo sviluppo economico delle zone svantaggiare dell’Unione europea, garantendo al contempo parità di condizioni tra tutti gli Stati membri. Nella comunicazione la Commissione stabilisce le condizioni affinché gli aiuti a finalità regionale possano essere considerati compatibili con il mercato interno e i criteri per individuare le zone che soddisfano le condizioni di cui all’artt. 107, paragrafo 3, lett. a) e c), TFUE. Gli allegati agli orientamenti individuano le regioni più svantaggiate “zone a”, che comprendono le regioni ultraperiferiche e le regioni in cui il PIL pro capite è inferiore o uguale al 75% della media UE, e le “zone c predefinite”, che consistono nelle ex “zone a” ed in zone scarsamente popolate. L’allegato I alla comunicazione ha individuato quali “zone a” il Molise, la Campania, la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, quali regioni che totalizzano il 41,99% della popolazione italiana.
Sulla base di tale comunicazione, l’Italia ha notificato alla Commissione la propria carta degli aiuti a finalità regionale, valida dal 1° gennaio 2022 al 32 dicembre 2027, che è stata approvata dalla stessa Commissione. La carta degli aiuti a finalità regionale indica le regioni italiane ammissibili agli aiuti per investimenti a finalità regionale, nonché le intensità massime di aiuto nelle regioni ammissibili.
Con i nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale gli Stati membri potranno aiutare loro regioni più svantaggiate a recuperare il ritardo accumulato in termini di benessere economico, reddito e occupazione, con maggiori possibilità di sostenere le regioni che devono fare fronte a difficoltà strutturali o di transizione, come lo spopolamento. Inoltre, i nuovi orientamenti contribuiranno pienamente alla transizione verde e digitale, assicurando così una transizione giusta quale strumento chiave affinché la transizione verso un’economia climaticamente neutra avvenga in modo equo senza che nessuno venga lasciato indietro.
4.12.2021